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al testo di Marco Banti
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“…del tuo bellissimo corpo che muore …del tuo dolcissimo corpo che muore” Manfredi aveva ragione! C’era bisogno di questo precipitare all’inferno; forse è vero che non si vedono più le cose per come sono. Chi e cosa si é diventati Non so se ci sarà la lenta risalita, non mi interessa più di tanto; quaggiù si è in tanti, c’è molta confusione Come in un quartiere d’altri tempi con i mercati in strada le case un po’ vecchie le strade un po’ sporche Fa caldo quaggiù; non quello di fiamme eterne, infinita pena Caldo di sudore e corpi stanchi feroce fatica a tirare avanti Di sogno appassito |
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